Con la legge n. 85/2023 è stato ufficialmente convertito il cosiddetto “Decreto Lavoro” n. 48/2023. Ma cosa dice la nuova norma?
- Dal 1° settembre 2023, tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni facenti parte di nuclei familiari con ISEE non superiore ai 6.000 euro, che non possono richiedere il nuovo assegno di inclusione, avranno accesso ai programmi di supporto per la formazione, l’orientamento e l’inserimento nel mondo del lavoro. Tale programma di supporto è incompatibile anche con la percezione del reddito di cittadinanza.
- Dal 1° gennaio 2024, per contrastare la povertà e incentivare l’inclusione sociale, verrà introdotto un assegno di inclusione che potrà essere percepito attraverso una dichiarazione dei redditi e attraverso l’attivazione di un percorso di inclusione sociale e lavorativa. Tale assegno è riconosciuto a quei nuclei familiari che comprendono almeno una persona disabile, un minore o un familiare inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali. Oltre a questo ci sono tutta una serie di requisiti oggettivi ed economici che bisogna possedere per poter percepire tale assegno.
- I datori di lavoro si vedranno semplificare le informazioni dovute al momento dell’assunzione; ci sarà una semplificazione dei contratti a termine e un’incentivazione dell’utilizzo dei contratti di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato, mentre i contratti di espansione verranno.
- Sono previste misure che coinvolgono categorie particolari di lavoratori, come nel caso dei giornalisti che lavorano nel settore dell’editoria ai quali è riconosciuto un prepensionamento e stralci dei debiti contributivi per diversi soggetti per i quali sono stati annullati i debiti contributivi delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro.
- La nuova legge prevede degli incentivi per l’assunzione dei percettori di assegno di inclusione, under 30, neet e giovani registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani e per il lavoro dei disabili, nonché per i lavoratori a prestazioni occasionali del settore turistico e termale.
Sono altresì previsti un incremento del fondo competenze, l’esonero parziale dei contributi a carico dei lavoratori, la detassazione del lavoro straordinario e notturno svolto nei festivi per il settore turistico e termale e la detassazione delle misure di welfare.
Le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro vedranno incrementare di 5 milioni di euro il fondo del 2023 e ci sarà l’estensione della tutela assicurativa INAIL a studenti e personale del sitema nazionale di istruzione e formazione. A tutto questo si affinaca il rafforzamento della sicurezza sui luoghi di lavoro e una clausola sociale per il personale impiegato nei call center.
Infine, ci sarà una forma di Cassa Integrazione Guadagni in Deroga fino al 31 dicembre 2023 per le imprese che non siano riuscite a dare completa attuazione, nel corso del 2022, ai piani di riorganizzazione e ristrutturazione.
Sebbene il Decreto Lavoro sia stato in più occasioni criticato, le novità introdotte potrebbero veramente essere dei miglioramenti della situazione lavorativa odierna. Come ha commentato l’avvocato Alessandro Paone su Il Sole 24 Ore: “L’approccio pratico dimostrato, scevro da ideologismi, rappresenta un inizio confortante, da arricchire con il confronto e il dialogo con tutti gli attori del sistema, soprattutto quelli contrari”. La pagella verrà rimandata ai prossimi mesi.