
In merito al Progetto di Fattibilità Tecnico Economica per la messa in sicurezza dell’asse pedonale Stazione-via Mattoccia, l’Amministrazione Comunale specifica come tale intervento si collochi in un più ampio e necessario processo di trasformazione della mobilità urbana, in linea con le strategie nazionali ed europee.
L’Italia, al pari degli altri Paesi europei, sta affrontando una transizione cruciale verso modelli di mobilità più sostenibili. Questa necessità non risponde solo a imperativi ambientali, ma anche a esigenze di efficienza economica e di miglioramento della qualità della vita. La Corte dei Conti, in una recente analisi del luglio 2024, ha ribadito come la mobilità nelle aree urbane sia una priorità dell’Unione Europea, dove si concentra la maggior parte della popolazione, della produzione di PIL, ma anche delle emissioni e dell’incidentalità stradale.

Le politiche infrastrutturali nazionali, anche attraverso i fondi del PNRR, mirano a “sviluppare un trasporto locale più sostenibile, non solo ai fini della decarbonizzazione ma anche come leva di miglioramento complessivo della qualità della vita. In questo quadro, gli strumenti di pianificazione come i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) e i “Biciplan” non sono più mere opzioni, ma diventano l’architrave di ogni politica locale lungimirante. Essi promuovono il potenziamento dello spostamento in bici e a piedi, la creazione di percorsi sicuri casa-scuola e casa-lavoro e lo sviluppo dell’intermodalità articolata sulle stazioni ferroviarie.

Il progetto di Velletri si inserisce perfettamente in questa traiettoria. Non si tratta di un’iniziativa estemporanea, ma dell’applicazione concreta di questi principi: creare un’infrastruttura sicura per l’utenza debole che funge da connettore tra un parcheggio di interscambio, il principale nodo del trasporto pubblico e le aree vitali della città.
Per comprendere la portata del cambiamento culturale e infrastrutturale che stiamo promuovendo, è utile un confronto con altre realtà. Studi consolidati evidenziano un ritardo storico delle città italiane nell’adozione di misure per la mobilità dolce rispetto alle medie europee.
In città come Amsterdam, la bicicletta copre il 24% degli spostamenti urbani; a Berlino e Copenaghen il 17%. In Italia, la dipendenza dal mezzo privato è ancora dominante, con conseguenze note in termini di congestione, inquinamento e costi sociali. Si stima che la congestione nelle maggiori città italiane costi circa il 2% del PIL nazionale in termini di tempo perso.
L’intervento approvato dall’Amministrazione Cascella è un passo fondamentale per iniziare a colmare questo divario. Promuovere la pedonalità e la sicurezza dei percorsi è il primo, indispensabile tassello per incentivare l’uso dei mezzi pubblici e, in futuro, integrare la mobilità ciclistica, come previsto dalla Legge 2/2018 [LEGGE 11 gennaio 2018, n. 2 / Art. 6.].
“L’obiettivo è presentare una città con un trasporto pubblico efficiente e più competitivo rispetto all’autovettura, dove spostarsi a piedi e in bicicletta sia facile e conveniente, camminare sulle strade e nei quartieri sia sicuro, prima di tutto per i nostri bambini e per gli anziani” – ha commentato il Sindaco – “Il nostro progetto non è solo un marciapiede, ma un’infrastruttura pensata per il futuro”.
L’opera crea il presupposto fisico per un sistema di trasporto integrato. Infatti, l’utente è incentivato a lasciare l’auto nel parcheggio per proseguire a piedi o con il trasporto pubblico. Questo è il primo passo verso sistemi più complessi di “Mobility as a Service” (MaaS), dove diversi servizi di trasporto (treno, bus, sharing) sono integrati in un’unica piattaforma, come sta avvenendo nelle aree metropolitane più avanzate. “Dal punto di vista tecnico,” – ha commentato l’Assessore ai Trasporti Luca Quattrocchi – “abbiamo seguito pedissequamente l’iter normativo per produrre un documento di fattibilità che è già, di per sé, una garanzia di qualità. L’analisi dei flussi, la scelta delle soluzioni per la sicurezza, l’integrazione con il sistema