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Intervista ad Andrea Tetti, presidente della SPQY Velletri Calcio

di Carmelo Borruto

Andrea Tetti

Dopo le voci circolate gli ultimi giorni intorno alla società SPQV Velletri Calcio, le due testate giornalistiche “cartacee” locali, La Torre e l’Artemisio, hanno chiesto al presidente della Società Andrea Tetti, di far chiarezza sul momento societario, cosa che ha accettato di buon grado rispondendo con lucidità, chiarezza e la solita cortesia alle nostre domande. Una “chiacchierata” in cui si è parlato del momento particolare che sta attraversando la società soprattutto riguardante i risultati sportivi di quest’anno della prima squadra che milita nel campionato di Promozione e dell’under 19 elite non esaltanti come si sperava che fossero.

Presidente, le voci circolate già dalla scorsa settimana delle dimissioni del vicepresidente prof. Emanuele Dragonetti e del direttore generale, Mauro Di Lello, Lei le conferma?

“Assolutamente sì. Le loro dimissioni sono state presentate all’interno del direttivo”.

Si conoscono i motivi?

Sono state decisioni che hanno preso con profondo dispiacere, ma assolutamente per ragioni personali e impegni lavorativi.

Le due cariche saranno rintegrate da altre persone? Ci sono già dei nomi in proposito?

Per il momento no. Per quanto riguarda il vicepresidente, all’interno del direttivo non abbiamo fatto valutazioni in merito su un possibile sostituto. Per la carica di direttore generale, pro tempore, me ne farò carico io personalmente ed avrò la collaborazione degli altri componenti il direttivo.

Se non andiamo errati Lei questa carica l’aveva già ricoperta alcuni anni fa. È così?

Vedo che avete buona memoria. Infatti il progetto SPQV Velletri nasce con la figura del direttore generale rappresentata da me. Posso dire di aver svolto il compito in maniera dignitosa, da buon padre di famiglia, facendo rispettare i valori socio-sportivi che sono quelli che ci contraddistinguono. Mi auguro in questo breve periodo di assolvere il compito con profitto cercando di portare a termine la stagione in corso.

Una stagione i cui numeri della prima squadra e della Elite sono preoccupanti. Vi aspettavate una situazione del genere “numericamente” parlando?

“Così no di certo, anche se sono due anni che il nostro principale obiettivo è cercare di dare valori importanti ai nostri ragazzi, cercare una possibile vetrina per loro anche eventualmente a discapito dei risultati. Il progetto SPQV nasce cinque anni fa e posso dire che il settore giovanile e la scuola calcio hanno lavorato in modo eccellente. Nell’ambito agonistico, oggi guidato da Marco Conti, abbiamo tutte le categorie che lottano per le prime posizioni. Noi crediamo molto nei giovani e nel nostro lavoro. Le scelte per l’appunto sulla prima squadra e la Elite sono andate nella direzione che ho detto. Ci aspettavamo di fare con la prima squadra un campionato tranquillo, invece siamo ultimi in classifica. Non ci arrendiamo, perché sino alla fine tenteremo e lotteremo per salvarci. Sulla Elite invece, paghiamo la scelta, comunque ponderata, di disputare un campionato sotto età. Un campionato dove si partecipa per “conquista sul campo” e non per altri meriti sportivi. Un campionato di assoluta qualità dove ci scontriamo con club di Roma che vanno per la maggiore”.  

Anche nella rosa della prima squadra ci sono nell’organico un buon numero di giovani.

“Verissimo. Faccio notare che sono diversi anni che otteniamo il riconoscimento dalla federazione per la valorizzazione dei Giovani. Per quanto riguarda la scuola calcio, quest’anno abbiamo deciso di istituire il numero chiuso allo scopo di offrire agli iscritti più attenzione e una migliore organizzazione con l’intento di farli crescere meglio sia calcisticamente parlando che nel loro percorso adolescenziale. Per il prossimo anno cercheremo di implementare la Scuola con nuove figure e metodologie”.

Presidente, programmi per l’immediato futuro soprattutto dopo il termine dei campionati?

“Certamente sì. Abbiamo una serie di iniziative che anche quest’anno proporremo, come il torneo Rosario Castiglione, dove stiamo tentando di invitare anche società prestigiose come Roma e Lazio con il prezioso aiuto di ”Luca Castiglione”. Altro appuntamento importante e di prestigio in essere sarà lo stage organizzato da Graziano Muscedere insieme a l’ex portiere della Juve, Stefano Sorrentino. Stage dove ambedue saranno impegnati a visionare una cinquantina di giovani portieri provenienti da diverse parti d’Italia. Di questo evento sono doppiamente contento, in primis per Graziano che sta facendo un ottimo lavoro e poi perché è un collaboratore che riesce a recepire e a dialogare con la società in maniera costruttiva e di profondo rispetto”.

Sempre a proposito delle voci che sono circolate, Lei si sente tranquillo e in grado di rasserenare tutto l’ambiente?

“E perché non dovrei esserlo? Con me anche tutto il direttivo. Da qui alla fine della stagione dobbiamo far di tutto per cercare di conservare le due categorie: Promozione ed Elite. Se ciò non dovesse succedere, nella massima serenità affronteremo la nuova situazione, pronti come sempre a rimboccarci le maniche per portare avanti e al meglio il nostro progetto e dare ai ragazzi la giusta educazione calcistica”.

Prima di concludere presidente, la domanda delle domande: se ci fosse la possibilità di fare la fusione con la Vjs Velletri, sareste disposti a lavorare per formare un’unica società?

“Nello sport come nella vita mai dire mai, per noi oggi esiste solo SPQV Velletri Calcio e andremo avanti in questo progetto per farlo crescere e prosperare, in futuro chissà per il bene del Calcio se dovesse aprirsi un tavolo di confronto con la VJS ci presenteremo con la massima apertura, Con immenso piacere Posso dire che con il presidente della Vjs Velletri, Stefano Di Crescenzo, i rapporti ormai da tempo sono di rispetto, stima ed anche di collaborazione”.