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Ester Palmieri-

Lutto nazionale per l’Italia: Il Paese ha dato l’ultimo saluto all’imprenditore e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi

Il 14 giugno scorso, l’Italia ha salutato per l’ultima volta durante i funerali di Stato il magnate italiano Silvio Berlusconi, morto la mattina del 12 giugno ad 86 anni, nell’ospedale San Raffaele di Milano, dopo anni di lotta contro la sua malattia. 

Il Cavaliere era stato ricoverato dallo scorso 9 giugno per sottoporsi a degli accertamenti legati alla patologia di cui soffriva da circa due anni. È rimasto poi in convalescenza nella struttura milanese, per curare un’infezione polmonare fino al momento del decesso. 

Un solenne addio è stato dato al “Berlusca”, l’arci-italiano che ha amato il suo Paese e che ha riunito l’intera Italia in suo tributo.  

Nato nel 1936, figlio del boom, conservatore, ci ha lasciato sicuramente l’uomo più facoltoso del Paese, con alle spalle anni di carriera imprenditoriale e politica. Silvio Berlusconi ha presenziato attivamente a decenni di storia d’Italia, rendendo grande la sua nomina da “palazzinaro”. 

Con un carisma innato, amato e odiato da molti, il Cavaliere – divenuto nel 1977 – populista che si è assicurato l’ascesa nel panorama italiano, è partito da zero costruendo intorno a sé un impero capace di persuadere l’intero Paese. 

Impresario edile, promotore della rete televisiva privata italiana, direttore sportivo: presidente del Milan (1986) e poi del Monza e fondatore del partito Forza Italia (1994), Berlusconi ha ricoperto quattro volte la carica di Presidente del Consiglio, ma è stato anche protagonista di processi clamorosi che hanno minato la sua reputazione.  

Un personaggio eclettico ed empatico, che ha coinvolto fino alla fine, tutti gli italiani nella sua eterna ricerca di grandezza e di modernità che la sua figura aveva pensato per l’Italia. 

È anche grazie alla “TV libera”, alle televisioni Fininvest, con la fondazione di Canale 5 nel 1980, che poté comunicare la sua visione agli italiani sugli schermi, portando il cambiamento con programmi che parlavano al vicino di casa, alle casalinghe, all’amico. 

Si trattava di un messaggio di diversificazione e di modernizzazione del sistema, che l’imprenditore brianzolo voleva diffondere e trasmettere al popolo, un savoir-faire che lo portò avanti nella dimensione politica e nella direzione della sua immagine e del suo operato. 

Silvio Berlusconi è e sarà ricordato senz’altro come un gran lavoratore e un uomo tanto legato alla propria famiglia, il profilo di un business man, un retorico che ha affrontato successi e cadute.  

Ad oggi, risulta essere un uomo che, rischiando, ha acquisito un’importante notorietà come outsider nel politico e nel sociale. 

La sua poliedricità è stata celebrata con il lutto nazionale ed il cerimoniale funerario tenutosi al Duomo di Milano, alla presenza di più di 10.000 persone. Quasi tutti gli esponenti del mondo politico, personaggi dello spettacolo, familiari, amici e avversari hanno assistito alle esequie di Silvio Berlusconi, esprimendo parole di cordoglio e rispetto per la sua persona. 

Durante l’omelia, i figli in primo piano, al fianco della compagna di Silvio, Marta Fascina, riuniti e addolorati per la grande perdita.

Presenti, per ringraziare colui che ha creduto in loro, Gerry Scotti, Iva Zanicchi e tanti altri, Maria De Filippi vestita di bianco, per onorare un vecchio ricordo con il caro amico.  

La politica è stata riconoscente nei confronti di un uomo, che spesso ha dato del filo da torcere a molti nella sfera amministrativa del Paese. Elly Schlein (Segretaria del Partito Democratico) all’opposizione, ha assistito al cerimoniale in segno di rispetto, mentre altre figure, come ad esempio Giuseppe Conte (M5S), si sono astenute senza precise giustificazioni.  

A presenziare, chiaramente, i capi dello Stato, il Presidente della Repubblica Mattarella ed il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, molto legata all’uomo che è stato suo mentore. 

Non sono mancate le polemiche ma, difficile negare che tutt’Italia abbia partecipato al suo tributo. Berlusconi è riuscito imperterrito a farsi amare dagli Italiani, un grande potere con il quale è diventato parte della storia di un Paese. 

Per alcuni la seconda Repubblica, per altri un rivoluzionario o un sognatore, certamente un combattente, un’indole che gli ha permesso spesso di dirigere e vincere ogni partita.    

A premiarlo è stata sicuramente la sua brama di vita, forse il suo coraggio nel plasmare nuovi canoni e cambiarne dei vecchi.  

Silvio Berlusconi lascia ora un’eredità non solo materiale, bensì una politica, economica e sociale, che richiederà lo stesso carisma e la stessa sacralità del lavoro, tanto promossa dal Cavaliere.