La prima serata del Festival di Sanremo raccontata dal nostro Antonio Di Trento.
Fanfara in playback. Mengoni apre la serata. L’emozione di due vite non gli basta. Parla, ma il concetto è anche troppo, oppure too much come dicono gli snob… Amadeus ringrazia Briciola, tutti credono sia il nomignolo della moglie Giovanna, invece è il nome del cagnolino portafortuna. Si parte: Clara rompe il ghiaccio, lo fa con ritmo, garbo e bellezza (giuro che non parla il mio testosterone). Cazziatone di Amadeus al capellone direttore d’orchestra, fintissimo. Sangiovanni, secondo artista in gara. “Finiscimi” è il loop del suo pezzo, ma forse anche un’esortazione. Secondo cazziatone finto al capellone. Autori ben pagati, a scrivere malissimo. La Mannoia canta una rumba che è cha cha cha, che poi diventa una salsa e che si balla come un tango. C’è confusione! Terzo cazziatone finto. Una barzelletta! Esce Ibrahimovic che regala la sua figurina panini. Siparietto molto carino, Zlatan è meglio di tantissimi comici passati su quel palco in questi anni! Gara: La Sad, che si legge La Sedddddddd, no, La Sieddd. Vabbè, sentita la canzone, si chiamassero come vogliono, tanto siamo sicuri che nessuno dovrà farlo. Pubblicità, si respira! MenConi, come lo chiama il mio amico Rocco Pezzuco, si esibisce con “Due vite” che dopo un anno è diventata na scatola di viti! Irama = Ilagna! Momento Ghali. Ha un vestito che neanche le lampade Benelli. Negramaro hanno fatto i compiti a casa, paraculi! Amedeo si collega con Fiorello, per ridere siamo sempre costretti al revival. Torna la gara e torna la donna juke boxe: Annalisa, altra hit, altro tormentone, altra vittoria, a prescindere. Mengoni fa Fiorello, comunque sempre meglio di tanti comici passati…Mahmood, canta di una tuta da ginnastica, sponsor Decathlon. Antonio Diodato in arte “Fai rumore”, oppure “Fai caciara”. Cotugno memories: eterno secondo, eterno cantautore! Signore e signori, Loredana Bertè. Canta una chiavica, però a lei perdoniamo tutto, e la rimandiamo a sabato. Geolier da Secondigliano, ehm, ehm, ehm…pezzo fatto a tavolino, tutto calcolo e niente pancia. E intanto sono le 23:22 e siamo ancora in alto mare, mancano 17 artisti e chissà quanti siparietti inutili, caffè endovena! Alessandra Amoroso porta un pezzo di Alessandra Amoroso e fa Alessandra Amoroso che canta Alessandra Amoroso. Specchio riflesso! I The Kolors portano molto ritmo sul palco, stato di grazia da hit nazionale. Anche con la Mango si abballa forte, ma è vestita dagli artigiani di divani & divani! Con il Volo riprende la gara dopo lo show di Mengoni. Big mama si chiama Mammone di cognome, e porta il merito sul palco. Il tempo si ferma, tornano i Ricchi e Poveri, senza zio Frank, scomparso un po’ di tempo fa, ma sempre nei nostri cuori. E qui in sala stampa si balla. Emma torna a Sanremo e lo fa con un pezzo che non sembra Emma, ma è questo il vero spirito con il quale ci si deve approcciare al festival. Pazzo di te è il pezzo di Renga e Nek, che non aiuta la sonnolenza. D’altronde mancano 20 minuti all’una di notte. Seguono Mr Rain e la sua tristezza, i BNKR44 con la loro gioia non richiesta e Gazzelle che prima del festival scriveva cose molto più interessanti, saranno gli occhiali da sole in piena notte. Comunque stavo pensando che son le 1:04, ma in fondo non manca molto, solo un altro paio d’ore. Menomale che il prossimo anno non c’è più Amadeus… w Pippo Baudo. E mentre ci stavamo assopendo, o meglio addormentando proprio, Dargen D’Amico caccia un pezzo paraculodance! Rose Villain è la 25^ artista in gara. Ho chiesto una flebo per poter continuare a rimanere sveglio. Coraggio, non fa male. I Santi Francesi sono il 26^ artista in gara, coraggio, non fa male. Tale Fred De Palma canta il “Cielo non ci vuole”, parla per te! Siamo alla frutta, ops alla fine. Canta Maninni. In sala stampa si sente un russare pesante! Alfa è il penultimo in gara e non ha la voce neanche per cantare al citofono del suo condomino. Chiude questa maratona “mentana”, il Tre, che è uno solo, ma si fa chiamare il Tre.