Il 2024 segna un crollo del settore: per ogni nuovo negozio, tre abbassano la saracinesca
Il commercio italiano sta vivendo una delle crisi più gravi degli ultimi anni. Nel 2024, il numero di chiusure di negozi ha superato di gran lunga quello delle nuove aperture, con un rapporto di quasi 3 cessazioni per ogni nuova attività avviata. Questo trend preoccupante emerge da un’analisi condotta da Confesercenti sui dati camerali, che fotografa una situazione in progressivo peggioramento.
Negli ultimi dieci anni, il settore commerciale ha subito una progressiva riduzione delle nuove aperture. Nel 2014 erano nate oltre 43mila imprese commerciali, mentre nel 2024 questo numero si è quasi dimezzato, con appena 23.188 nuove attività. Parallelamente, le chiusure hanno continuato ad aumentare, raggiungendo nel 2024 la cifra allarmante di 61.634 esercizi commerciali che hanno cessato l’attività.
Se questa tendenza non subirà un’inversione, entro il 2034 le nuove aperture potrebbero azzerarsi, decretando di fatto la scomparsa del commercio di prossimità nei centri urbani. Un fenomeno che avrebbe impatti devastanti non solo sull’economia, ma anche sulla vivibilità delle città, che perderebbero pezzi fondamentali della loro identità e socialità.
Il problema si estende su tutto il territorio nazionale, ma alcune regioni sono più colpite di altre dalla desertificazione commerciale. Le Marche guidano la classifica negativa con un rapporto di 1 nuova apertura ogni 4 chiusure, seguite da Sicilia (1 a 3,8), Lazio (1 a 3,7), Sardegna (1 a 3,5) e Umbria (1 a 3,2).
Tra i fattori che stanno contribuendo a questa crisi troviamo il progressivo invecchiamento della popolazione, che ha portato a un drastico calo delle imprese giovanili: dal 2014 ad oggi, sono scomparse oltre 153mila aziende guidate da under 35, di cui 66mila solo nel commercio.
A questo si aggiunge un accesso al credito sempre più limitato, che rende difficile per i piccoli imprenditori ottenere finanziamenti per avviare o mantenere la propria attività. Inoltre, il mercato si è fatto sempre più competitivo, con il rallentamento dei consumi e una crescita costante della concorrenza delle grandi catene e delle piattaforme di e-commerce.
Il rischio di vedere scomparire completamente i negozi indipendenti e le attività di quartiere non è più solo un’ipotesi, ma una proiezione concreta se non verranno adottate misure di sostegno per il commercio locale. Incentivi, politiche di accesso al credito più favorevoli e strategie per rendere sostenibile la competizione con l’online potrebbero essere soluzioni chiave per evitare un futuro in cui i negozi di vicinato diventino solo un ricordo.