Anche a Velletri trionfa il centrodestra con il 53% di voti per Fratelli d’Italia
La città di Velletri ha finalmente eletto il suo primo cittadino. Nelle giornate del 28 e 29 maggio, la cittadinanza è stata nuovamente chiamata a esprimere le sue preferenze: tra l’uscente sindaco Orlando Pocci (PD) ed il new entry del centro destra Ascanio Cascella (FdI), rimasti a concorrere per la carica di sindaco veliterno in un ballottaggio di due settimane molto combattuto, che alla chiusura dei seggi ha confermato l’esito del primo turno.
Dopo quindici anni, la giunta amministrativa del centrosinistra, capeggiata da Orlando Pocci (che si è fermato al 46,96%), ha concesso così il cambio della guardia alla coalizione composta da FdI, Lega, FI e Difendere Velletri, portando alla vittoria il giovane avvocato Ascanio Cascella, aggiudicatosi le chiavi della città con il 53% di affluenza al voto.
Un risultato dovuto ad un attento connubio di ideologie concrete, trainate con trasparenza sin dall’inizio da parte dei coalizzati Cascella e Servadio – ex sindaco per dieci anni con il centrosinistra – e promosse fedelmente a tutta la cittadinanza veliterna.
Ad affiancare quindi il nome del nuovo Sindaco e a completare la nuova Giunta vedremo sicuramente la rappresentanza di Fausto Servadio nell’Assessorato, Chiara Ercoli come vice-Sindaca e altri prevedibili esponenti delle liste.
Ciò che è stato detto su queste elezioni e che ha distinto il centrodestra in questo nuovo traguardo, è stata forse la concretezza con cui sono stati esposti i punti cardine della loro campagna elettorale. Temi fondamentali che hanno attirato l’attenzione dei cittadini: come la sanità – primo tassello importante che ha fatto sicuramente guadagnare molte preferenze -, commercio e centro storico e lo sfruttamento della filiera Governo-Regione-Comune, con l’appoggio dei consiglieri regionali.
Il partito trionfante ha perciò mirato a riempire mancanze dell’Amministrazione uscente, che non è riuscita ad uscirne vincitrice, probabilmente per la poca chiarezza espressa nel loro schema d’azione. Una progettualità che non ha convinto gli elettori e che ha confermato il fine mandato di Orlando Pocci, il “buon cittadino” che nonostante abbia recuperato un netto numero di voti al ballottaggio, non ha raggiunto la sufficienza per poter riscattarsi.
Ora ciò che viene naturale chiedersi è, se sia ora che il centrosinistra si faccia qualche esame di coscienza, in risposta ad un centrodestra vincitore ovunque e quasi sempre al primo turno in queste ultime elezioni.
Le elezioni comunali nel Lazio e in particolare nell’area metropolitana lasciano l’amaro in bocca al Partito Democratico, che nei territori più popolosi e dove la partita è più politica, non è andato bene. Fiumicino (con il 57,13%) e Pomezia (con il 54%) sono le nuove roccaforti del centrodestra nella provincia di Roma. Anche a Latina il 70% delle votazioni è stato per il partito gettonato al primo turno di seggio elettorale.
I comuni che hanno dovuto attendere fino al secondo giro di voti per eleggere un nuovo Sindaco sono stati invece, inclusa Velletri, Rocca di Papa in provincia di Roma, Aprilia, in quella di Latina, e Anagni, per la Provincia di Frosinone, dove è stato eletto dalla cittadinanza il centrodestra.