Il provvedimento prevede un inasprimento delle pene e nuove tutele per le vittime.
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un disegno di legge che istituisce il reato autonomo di femminicidio, inserito in un più ampio pacchetto di misure per la tutela delle donne e delle vittime di violenza. La proposta, presentata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e sostenuta dai ministri Piantedosi, Roccella e Casellati, rappresenta una svolta nel sistema penale italiano.
La principale novità introdotta dal provvedimento è la creazione della nuova figura giuridica di femminicidio, punita con l’ergastolo. Il delitto viene definito come l’uccisione di una donna motivata da odio, discriminazione o dalla volontà di reprimere diritti e libertà della vittima. Un atto legislativo che intende affrontare con fermezza una piaga sociale ancora troppo diffusa.
Il testo prevede anche l’introduzione di aggravanti specifiche per tutti i reati riconducibili al cosiddetto “Codice Rosso”, come maltrattamenti, lesioni o violenza sessuale, con un aumento delle pene fino a due terzi. Tra le altre disposizioni:
- Audizione obbligatoria della vittima da parte del PM, non delegabile;
- Obblighi di informazione ai familiari della vittima in caso di femminicidio;
- Coinvolgimento della vittima nei patteggiamenti, seppure con parere non vincolante;
- Obbligo di custodia cautelare in carcere o arresti domiciliari nei casi più gravi.
Particolare attenzione è riservata alla tutela delle vittime e delle loro famiglie. Il provvedimento introduce il diritto per la persona offesa di essere informata sulla scarcerazione del colpevole, anche in caso di benefici penitenziari. Inoltre, si rafforzano gli obblighi formativi per magistrati e operatori e si agevolano le procedure per il risarcimento danni derivanti da reati di femminicidio e omicidio “Codice Rosso”.
La riforma si colloca nel quadro degli impegni assunti dall’Italia con la Convenzione di Istanbul, integrandosi anche con la direttiva UE 1385/2024 sulla violenza contro le donne e le norme europee sulla protezione delle vittime. Una risposta organica a un fenomeno che richiede azione sistematica e strumenti efficaci.