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Ester Palmieri-

In arrivo maxi  rincari nel 2023

Oltre 2.400 euro in più a famiglia per le spese quotidiane rispetto allo scorso anno

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Con l’arrivo del nuovo anno diamo il benvenuto ad una stangata di nuovi rincari per le famiglie italiane. Il 2023 ha portato con sé una serie di aumenti riguardanti benzina, affitti, autostrade, mutui e altre numerose novità che preoccuperebbero non poco gli italiani.

L’aumento di stipendi e pensioni non sarà confortante e sicuramente ancora insufficiente a fronteggiare il caro bollette e gli ulteriori aumenti che sembrerebbero coinvolgere la maggior parte delle spese quotidiane. Secondo il Codacons, nel nuovo anno ogni famiglia dovrà affrontare spese pari al costo di oltre 2.400 euro in più rispetto al 2022. Una partenza scoraggiante che avrebbe rallentato anche i bramati saldi invernali, frenando lo shopping del dopo-feste. Ciò che i dati delle Associazioni dei consumatori riportano, ci confermano la nota dolente di questi aumenti ormai certificati e pronti a pesare sulle spalle degli italiani. Vediamo ora nel dettaglio i rincari del nuovo anno.

A partire dal primo gennaio sono scattati gli aumenti per quanto riguarda i pedaggi autostradali (sull’intera rete di Autostrade per l’Italia da gennaio i prezzi dei pedaggi sono saliti del 2%, a cui si aggiungerà un ulteriore 1,34% da luglio. Per andare da Roma a Milano, per esempio, il costo cresce da 46,5 a 47,3 euro (a luglio saranno 48), da Bologna a Taranto si passa da 55,1 a 56,1 euro), ed un rialzo delle tariffe del carburante. Questo comporterà una spesa media più alta di 366 euro a famiglia. Rispetto al 30 dicembre il costo è aumentato per benzina e diesel, di circa 20 centesimi al litro: alla mancata proroga del taglio delle accise (poco più di 18 centesimi) si somma un incremento sui prezzi al distributore di circa 2 centesimi. Un altro rischio che le Associazioni – consumatori sottolineano, sono i prezzi più alti del carburante, che potrebbero pesare sull’inflazione (considerando che i rincari potrebbero riguardare tutte le merci che vengono trasportate su gomma, costeranno di più gli spostamenti). La benzina torna a costare come anche il resto del mondo della mobilità, con i rincari sulle assicurazioni auto e l’aumento dei prezzi per i biglietti del trasporto pubblico locale (bus, metropolitane).

Per gli automobilisti il 2023 non si annuncia un anno facile: le tariffe Rc auto nel terzo trimestre del 2022 sono già salite del 2,5% e si attende un nuovo rincaro nel 2023. Secondo Assoutenti (Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici, che tutela i diritti dei consumatori) potrebbe raggiungere il 6%. Le stime di Osservatorio Facile.it dicono che circa 815mila automobilisti pagheranno di più se avranno causato un sinistro con colpa nell’anno precedente.

Per chi invece dell’automobile decide di prendere i mezzi pubblici deve sapere che le tariffe dei biglietti per il trasporto pubblico hanno subito un ulteriore aumento: a Napoli, da qualche mese, un biglietto singolo è salito da 1 euro a 1,20. A Milano dal 9 gennaio il biglietto è passato da 2 euro a 2,20. Aumenti da 10 centesimi a Parma e Foggia, mentre a Roma da agosto 2023 si passerà da 1,50 a 2 euro.

Affitti e mutui rientrano tra i rincari previsti durante l’anno. In particolare si attende una crescita dei canoni d’affitto, già saliti a novembre – rispetto all’anno prima – dell’11,5%. Gli aumenti per tutto il 2022 sono stati costanti e si teme una nuova impennata nel 2023, soprattutto nelle grandi città. Salgono anche le rate dei mutui, già aumentate negli ultimi mesi del 2022: se la BCE(Banca Centrale Europea), dovesse nuovamente aumentare i tassi si rischia una spesa di 30 euro al mese.

Ma la lista dei rincari previsti per il 2023 non finisce qui. Vengono registrati continui incrementi in merito a molti prodotti alimentari dopo quelli del 2022, con il rischio di aumenti soprattutto per i cereali. Ovviamente è una conseguenza degli aumenti della benzina e del gasolio e come effetto domino bisognerà aspettarsi nuovi prezzi in salita al supermercato. Fare la spesa è sempre più un salasso, e la conseguenza è che le famiglie si trovano attualmente costrette a spendere di più, nonostante intaschino meno. Gli aumenti, infatti, hanno messo in ginocchio anche le imprese che operano nel trasporto pubblico e quelle legate alla logistica e al settore alimentare.

Infine, un altro rincaro previsto dalla manovra è quello per le sigarette, con un pacco da venti che costa circa 10-12 centesimi in più. Per effetto dell’inflazione, quest’anno fumare costa di più: per i fumatori e consumatori di tabacco il prezzo delle sigarette cresce mediamente del 10%. Nello specifico però, i rincari potranno variare a seconda del prodotto. Per il momento non subiscono rincari le sigarette elettroniche.