
Il cambio dell’ora torna puntuale due volte l’anno e ogni volta scatena le stesse domande: cos’è l’ora legale, perché si adotta l’ora legale, quando si cambia l’ora legale, e soprattutto come il cambiamento dell’orario possa incidere sulla nostra salute. L’ora legale nasce dall’esigenza di sincronizzare la luce diurna con l’attività umana e soprattutto, di risparmiare energia. Le radici di tale accomodamento dell’orario affondano nel XVIII secolo, con l’idea di voler prolungare le ore di luce serale. Il passo decisivo arriva nel 1916, quando Germania e Regno Unito introducono ufficialmente l’ora legale per risparmiare carbone durante la Prima Guerra Mondiale. Da allora la pratica si è diffusa, adattata o soppressa a seconda delle politiche energetiche, delle latitudini e delle esigenze sociali. In Italia da tempo lo spostamento dell’ora legale anticipa di un’ora le lancette a marzo, mentre il ripristino dell’ora solare le riporta indietro a fine ottobre. Questo cambio d’ora modifica luce, orari e routine, con effetti che non vanno di certo sottovalutati: sonno più corto, stanchezza, calo di concentrazione, sbalzi d’umore, piccoli rischi cardiovascolari e più incidenti stradali. Riassumendo potremmo dire che: si passa all’ora solare per riconfermare orari più coerenti con la durata reale della giornata e riportare le lancette all’orario standard durante l’inverno, mentre il cambio dell’ora legale è invece volto a far risparmiare energia sfruttando la luce naturale in più ore di sole, durante la stagione estiva.
Il nostro organismo è una macchina molto complessa
Spesso non ci si ferma a pensare più di tanto al grande meccanismo fisiologico celato dietro ogni spostamento delle lancette: i ritmi circadiani, ossia l’orologio interno guidato principalmente dalla luce, si debbono adattare in poco tempo, ai nuovi orari quotidiani. L’anticipo di luce serale nell’ora legale può ritardare l’addormentamento, mentre l’ora solare tende a facilitare il sonno. In primavera l’ora legale riduce la quantità di sonno nella prima settimana, mentre in autunno, il ritorno all’ora solare può far dormire un’ora in più nella prima notte, ma le giornate più corte andranno a ridurre sicuramente l’energia serale.
Questi cambiamenti non sono soltanto una questione di orologi: incidono su umore, attenzione e performance. Recenti studi suggeriscono che possono aumentare per alcuni giorni la sonnolenza diurna, ridurre la capacità di concentrazione e, in alcuni casi, incrementare i rischi di anomalie cardiovascolari o incidenti stradali, soprattutto nelle prime fasi di adattamento.

Chi ne risente di più
Il cambio dell’ora non colpisce tutti allo stesso modo: bambini, anziani, turnisti e persone con disturbi del sonno mostrano sensibilità diverse. Nei bambini sotto i 6–7 anni, il sonno è legato a routine fisse: il passaggio all’ora legale può causare addormentamento tardivo e risvegli difficili per alcuni giorni. Si consiglia una gradualità: spostare la routine serale di 10–15 minuti al giorno nella settimana precedente e favorire l’esposizione alla luce mattutina, che aiuta ad allineare l’orologio biologico. Negli adolescenti, con cronotipo serale, l’ora legale può intensificare il ritardo di fase: suggerita attività fisica al mattino nel weekend del passaggio, limitare gli schermi luminosi di sera e mantenere orari scolastici rigidi nei primi giorni.
Cosa fare prima e dopo il cambio orario
Sicuramente è possibile mettere in atto degli accorgimenti per dare modo al nostro organismo di andarsi ad adattare a questo cambio di marcia delle nostre giornate.
- Prepararsi con gradualità: nei giorni precedenti al cambiamento, mantenere ritmi regolari di sonno e luce naturale, evitando sonnellini troppo lunghi nel pomeriggio.
- Esposizione alla luce: aumentare l’esposizione al mattino, soprattutto nei giorni successivi al passaggio all’ora legale, per favorire l’allineamento dell’orologio interno.
- Abitudini di sonno: mantenere una routine serale rilassante, evitare schermi luminosi nelle ore precedenti il letto e curare l’igiene del sonno.
- Alimentazione e caffeina: evitare pasti pesanti e caffeina nelle ore serali per facilitare l’adattamento.
- Sicurezza: guidare con maggiore prudenza nei giorni di cambio, data la possibile ridotta vigilanza e attenzione post-sonno.
La data da segnare in agenda
Appuntamento fissato quindi per la notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre quando dovremo dire addio all’ora legale 2025, andando a spostare le lancette indietro di un’ora. Abbiamo compreso quindi come il cambio dell’ora non riguardi solo le lancette del nostro orologio. Si tratta infatti di una vera e propria modifica dei nostri ritmi di vita, che richiede attenzione e piccole strategie quotidiane per minimizzare i disagi. Con una gestione consapevole di sonno, luce e abitudini, sarà possibile attraversare i cambiamenti stagionali dell’orologio, in modo sempre più sereno e produttivo.
I pro e i contro del cambiamento dell’ora
Estendere le ore di luce utile può ridurre l’uso di illuminazione artificiale, sostenere attività economiche e migliorare benessere e produttività. C’è anche da considerare però che variabili climatiche, impatti sul sonno e sulla salute, complessità logistica e valutazioni energetiche diverse hanno portato molti Paesi a rivedere o abolire l’ora legale.
Pertanto oggi adottare o meno l’ora legale resta una scelta politica ed energetica, con benefici potenziali ma costi e contesti pratici che ne determinano l’adozione, l’abolizione o la modifica nel tempo.










