Velletri, Città delle Camelie
Un vanto, una ricchezza, una favola che da 27 anni diventa anche una bella realtà in una due giorni di full immersion con Fiere, esposizioni, visite guidate, passeggiate nei giardini segreti e nel centro storico tra i fiori più belli, mostre di pittura e concerti. C’era solo l’imbarazzo della scelta, anche se noi avremmo voluto vedere tutto.
Il clou è stato proprio domenica 19 marzo alla casa delle Culture e delle Musica con un vernissage “Il profumo della bellezza” a cura dell’Avv. Renato Mammucari dedicato alla “Camelia” in tutte le sue nuances, con un parterre davvero invidiabile, come l’antico Refettorio del Convento del Carmine e i suoi affreschi ben restaurati.
Pittrici e pittori si sono cimentati nel cercare gli effetti più suggestivi con la tecnica dell’acquerello, di per sé difficilissima, ma sempre intrisa di magico splendore. Ecco dunque sfilare sui cavalletti in bella mostra la “Margherite” di Patrizia Grande travolgente e serafica al contempo, l’esplosione floreale di A. Elisabeth Dane in un mare danzante di cromie, le “Camelie” di Adriana Ficarra di un rosa tenue e caldo e quelle rosso porpora di Giuseppe Mosetti, il ritratto a matita su fondo seppia della fanciulla dallo sguardo intrigante e malizioso di Tina Antonino e tanti altri.
Una bella Mostra passata un po’ in sordina per via di un’organizzazione difficoltosa, ma che ha avuto la sua lieta conclusione proprio grazie all’iniziativa della pittrice Patrizia Grande che si è improvvisata “custode pour tout”, consentendo così l’accesso ai visitatori.
In concomitanza si è svolto il Concerto nella Sala dell’Auditorium. Il Terzo appuntamento di questa kermesse voluta e organizzata dall’Ass. Culturale “Colle Ionci” diretta da Valeriano Bottini e da FONDARC con la direzione artistica di G.Tammaro che, mettendo a disposizione il suo strabiliante pianoforte Erard, consente ai giovani musicisti di esprimersi al meglio delle loro capacità come è stato il caso del pianista Jacopo Ferentin accompagnato dalla violinista Hinako Kawasaki che hanno eseguito “Un intreccio di stili nel tempo” percorrendo, passo dopo passo, l’evoluzione della “Sonata” per violino e pianoforte dal ‘700 ai giorni nostri. Ecco dunque scorrere le magiche note della “Ciaccona” di A. Vitali, una sonata galante per le danze a Corte, e in successione quelle della “Primavera” di Beethoven già preromantica, i 6 Morceaux di J.Raff, fino alla recentissima Sonata di Gilberto Bartolini, un giovanissimo compositore di grande talento. Tutti bravissimi, ma quello che mi ha colpito di più è stata l’interpretazione “animistica” che il Maestro Ferentin ha dato ai motivi musicali cuciti intorno a storie di lotte tra mostri e cavalieri, orsi e orsacchiotti alle prese con la primavera, nonni e nipoti che si raccontano, e giallo finale con eroi e assassini.
Un approccio nuovo alla Musica che può catturare l’attenzione e l’interesse di giovani e bambini.