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Clara Mennella-

Vita moderna: siamo in grado di vivere una serata senza il cellulare?

Foto: Helena Lopes per Pexels

“Cosa resterà di questi anni ’80… chi la scatterà, la fotografia” cantava Raf nel 1989. Se dovessimo scrivere una canzone come questa ma sugli anni 2000 potremmo rispondere che la fotografia la scattano… tutti!

Si, fra le poche certezze che ci riserva il futuro c’è sicuramente quella di sapere che la documentazione fotografica di questi anni sarà enorme… belle o brutte, professionali o improvvisate, le fotografie sono all’ordine del giorno, anzi del minuto. Il cellulare è ormai diventato il prolungamento delle nostre mani, il padrone assoluto del nostro tempo. Ma quanto tempo sottrae ai nostri rapporti sociali, familiari e amorosi?

Si scattano foto in casa, in viaggio, in ufficio, in ascensore ma il luogo dove sembra impossibile non scattare fotografie è il ristorante. Ormai si scelgono i piatti in base alla bellezza e alla fotogenìa dell’impiattamento, piuttosto che al contenuto e si arriva a lamentarsi non per la mosca nel piatto ma per le luci sul tavolo sbagliate, troppo basse, troppo soffuse.

Foto iStock

Oltre alle fotografie pare che non si possa fare a meno di rispondere alle telefonate, cosa che, qualche lustro fa, era considerata un segnale di maleducazione ma, anche in assenza di chiamate, non si può fare a meno di controllare ogni due minuti se è arrivato un messaggio, se ci nuovi commenti ai post sui social, se ci sono aggiornamenti di stato vari. Tutte cose considerate ormai improcrastinabili, urgenti e della massima importanza, quello che conta meno pare sia il godere della compagnia, del dialogo in presenza, del piacere di gustare il cibo e l’ambiente che ci accoglie.

Abbiamo vite frenetiche e facciamo fatica a ritagliarci dei momenti conviviali eppure, quando sediamo intorno ad una bella tavola, sembra che tutti siano altrove… addio sguardi complici… addio mani che si sfiorano e… addio al vecchio “piedino” sotto il tavolo!

Foto: Helena Lopes per Pexels

Se ne parla da anni ma è di qualche settimana fa la notizia che un ristorante di Cecina ha lanciato un’iniziativa singolare e provocatoria. I clienti che accettano di cenare senza il cellulare al tavolo, ricevono un buono sconto valido per sei mesi con 20 euro di sconto sulla prossima cena.

L’iniziativa ha come sottotitolo “Torniamo a parlare” e funziona così: all’ingresso nel ristorante, al momento dell’accoglienza, alle coppie viene messo a disposizione un cestino che resterà ai dipendenti, dove possono lasciare i propri cellulari spenti. Verranno restituiti solo alla fine della cena e al momento di pagare il conto avranno il voucher.

il locale che cerca coppie “cell-free” è il ristorante enoteca di Marina Cecina Separè 1968, si trova sul lungomare e il titolare dichiara che la clientela ha apprezzato, qualcuno ha anche ringraziato, per avergli ricordato cosa significa godersi qualche ora così.

Noi però ci chiediamo, c’è davvero bisogno di un incentivo economico per riflettere sulle nostre abitudini più recenti? Possibile che abbiamo imboccato una strada di “non ritorno”? Il telefono è una comodità oppure ne siamo schiavi?

Meditiamo, una serata senza cellulare ci regala molto di più di uno sconto al ristorante, in palio ci sono un paio d’ore di libertà e questo non ha prezzo!