Contatti
Claudia Moretta-
13/11/2025

Black Friday: dal caos di Filadelfia al culto dello sconto

Com’è nata davvero la giornata di shopping più famosa del mondo e come si è trasformata in un rituale del consumismo globale.
 

Arriva il Black Friday e non vedi l’ora di fare acquisti? Se già lì a preparare liste dei desideri per poi essere pronta o pronto a mezzanotte a comprare con un click o a metterti in fila davanti ai negozi? Beh, se proprio non puoi farne a meno – anche se credo che molte persone ormai abbiano il dubbio di quanto tutto quello che stiamo accumulando sia poi così necessario – ecco una piccola e breve storia sulla nascita del Black Friday e sulla sua evoluzione nel tempo: da festa sportiva successiva al Giorno del Ringraziamento a trovata commerciale, come spesso accade. 

Il termine Black Friday compare per la prima volta negli anni ’50 a Filadelfia, ma non aveva niente a che fare con i negozi pieni di sconti. Quel giorno, il venerdì dopo il Giorno del Ringraziamento, il Thanksgiving, la città si riempiva di turisti e curiosi che arrivavano per assistere alla grande partita di football tra esercito e marina, l’Army–Navy Game. Le strade erano così intasate che i poliziotti locali lo chiamavano appunto Venerdì Nero perché dovevano lavorare turni infiniti per gestire il traffico, le risse nei negozi e perfino i piccoli furti! Alcuni agenti lo descrivevano come «il giorno in cui nessun poliziotto poteva chiedere un giorno libero.»

Un decennio dopo, i negozi di Filadelfia si accorsero che nonostante il caos i loro guadagni erano stellari. Molte persone infatti approfittavano del momento per cominciare a fare acquisti per Natale. Tentarono quindi un cambio di nome da Black a Big Friday ma ormai il nome era così conosciuto in tutti gli Stati Uniti che decisero di lasciarlo così com’era e iniziare, quindi, a spingerlo anche per vendere i propri prodotti in vista delle festività natalizie. 

Negli anni ’80 la consacrazione si realizzò. Inventandosi una favola sui presunti conti in rosso dei negozi statunitensi, si cominciò a dire che Black non rappresentasse più il caos ma il passaggio di quei conti da rosso a nero. In sostanza, l’unico momento dell’anno in cui i commercianti guadagnavano veramente. Questo contribuì a una narrazione nazionalistica volta ad aiutare i negozianti che – poverini – non se la passavano un granché. Peccato che di questa storia nessuna persona ha mai portato evidenze… ma si sa che una buona strategia marketing inizia proprio da una buona storia, vera o falsa che sia. 

Da lì a cascata il capitalismo ha invaso ogni spazio commerciale, online o fisico che fosse, negli Stati Uniti o nel resto del mondo. L’anno che si narra sia stato il più estremo di tutti in fatto di spesa fu il 2005. Un aneddoto racconta addirittura di una famiglia che si era portata il tacchino avanzato del Thanksgiving dentro un microonde portatile da campeggio mentre era in fila (ecco, forse questo ve lo sconsigliamo comunque, anche stesse in fila alla posta o dal dottore).

L’avvento di colossi come Amazon hanno fatto il resto in fatto di diffusione geografica e generazione di un desiderio di acquisto, e oggi ci ritroviamo di fronte non solo al Black Friday ma anche al Black Week, alla Cyber Monday, e perfino la Black Month in certi casi. 

Quindi, se proprio non riuscite a non spendere, fatelo almeno pensando a quei poveri poliziotti nel traffico di Filadelfia. Non so se approverebbero questo passaggio così consumistico del “loro” Black Friday ma di certo sarebbero felici almeno di essere ricordati per il loro sforzo di dirigere il traffico, tra un vostro click e un vostro scontrino.