
C’è un momento dell’estate in cui tutto si ferma, o almeno ci prova. Le città rallentano, i telefoni si riempiono di messaggi, i social si colorano di foto tra mare, montagne e tavole imbandite. È il 15 agosto, Ferragosto: una data che, al di là del calendario, ha un suo peso simbolico nel cuore degli italiani.
E c’è una cosa curiosa che facciamo, quasi senza pensarci: ci scambiamo gli auguri.
Sì, proprio come a Natale o a Pasqua. Ma Ferragosto non è né una festa religiosa “ufficiale” per tutti, né un evento nazionale con regole o rituali precisi. È un giorno sospeso, a metà tra il sacro e il profano, tra l’Assunzione di Maria e il barbecue sul balcone. Eppure, sentiamo il bisogno di scrivere quel messaggio: “Buon Ferragosto!”.
Un gesto che viene da lontano
Quello che oggi facciamo con una GIF o un audio su WhatsApp, ha in realtà radici molto antiche. Già nell’antica Roma, sotto l’imperatore Augusto, si celebravano le Feriae Augusti: un periodo di riposo dopo le fatiche del raccolto. In quei giorni, padroni e servi si scambiavano saluti e doni. Ecco il seme della nostra abitudine: un gesto semplice per riconoscere che, ogni tanto, bisogna fermarsi e augurarsi il bene.
Con il tempo, il 15 agosto ha accolto anche il significato cristiano dell’Assunzione, ma senza perdere quella sua natura conviviale, quasi contadina. Una festa “di pancia e di cuore”, che sa di pane, pomodori, anguria e tradizione.
Perché ci diciamo “auguri”?
Forse perché Ferragosto rappresenta una pausa collettiva. Un giorno che, almeno idealmente, unisce. Che tu sia sotto l’ombrellone, in montagna o tra le mura di casa, il messaggio è lo stesso: ti auguro qualcosa di buono, proprio oggi. Ti auguro di respirare, di goderti un pranzo, di ridere con qualcuno.
Non è un obbligo. È un segnale. Un piccolo ponte tra persone che si pensano.
E allora…
Che senso ha oggi, nel 2025, fare gli auguri a Ferragosto? Forse proprio questo: ricordarci che non serve una festa comandata per dirsi che ci siamo, che ci meritiamo un momento di leggerezza, che anche nel caos dell’estate una parola gentile può fare la differenza.
E quindi, a voi che state leggendo, ovunque siate:
Buon Ferragosto. Di cuore.
Che sia un giorno di riposo vero, di cose semplici e sorrisi sinceri.